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Oggi vi portiamo a scoprire la birra al miele, un prodotto di nicchia, in cui il gusto amaro del luppolo si sposa alla perfezione con quello più tipicamente dolciastro del miele. La birra al miele, però, non è una bevanda dolce, come molti potrebbero essere portati a pensare. Il risultato finale è spesso una birra molto aromatica. Le caratteristiche organolettiche del prodotto dipendono dalla birra di partenza, dal tipo di miele aggiunto e dalla presenza di eventuali spezie.
Nell’Oltrepò pavese, terra di vini e di eccellenze tipiche, viene prodotta una birra artigianale al miele con prodotti locali a km0.
In generale, quando si parla di “birra artigianale”, si fa riferimento ad una birra che viene prodotta da piccoli birrifici indipendenti e che, durante il processo di produzione, non viene sottoposta a pastorizzazione né a microfiltrazione. La birra artigianale è quindi una birra cruda e priva di conservanti.
Stando alla legge, per poter essere definita “birra artigianale”, questa deve essere prodotta da birrifici e microbirrifici che non superano i 10.000 ettolitri di produzione annuale.
Ciò a garanzia di maggiore qualità del prodotto, in termini di freschezza e genuinità.
I birrifici e microbirrifici artigianali selezionano solo ingredienti di altissima qualità. Anche l’acqua deve essere controllata e certificata, al fine di evitare eventuali contaminazioni che possano influire in maniera negativa sul prodotto finale.
Per tutte queste peculiarità, la birra artigianale è considerata a tutti gli effetti un prodotto a chilometro zero.
La birra al miele è una tipologia particolare di birra che si ottiene, aggiungendo, in fase di produzione, del miele.
Costituito in prevalenza da zuccheri (fruttosio e glucosio), il miele è infatti un ingrediente che si presta molto bene alla fermentazione.
Come meglio spiegheremo nelle prossime righe, le birre al miele non sono una novità, ma hanno radici antiche. Tuttavia, sono state riscoperte di recente, grazie ai numerosi birrifici artigianali sorti negli ultimi tempi, per far riassaporare i sapori genuini di un tempo agli amanti di questa bevanda.
Da millenni, la civiltà umana conosce il miele e la birra. È chiaro che, ad un certo punto, le strade di questi due alimenti si sono quindi incrociate.
In particolare, le origini della birra al miele possono essere ricondotte alla produzione del Braggot, un fermentato a base di malto d’orzo e di miele, da parte dei Pitti, una popolazione pre-celtica che, durante il I millennio a.C., viveva in quelli che sono i territori dell’odierna Scozia. Il Braggot era realizzato unendo malto e miele in uguali quantità, oltre a spezie, come chiodi di garofano, anice, noce moscata e coriandolo, per conferire una certa aromatizzazione.
Il Braggot non è del tutto scomparso, tanto che, ancora oggi, è possibile trovarne alcune interpretazioni rivisitate, le cui caratteristiche variano in base al tipo di miele utilizzato e all’impiego di particolari tecniche.
Dunque, la moderna birra al miele viene da molti considerata come una evoluzione di antiche bevande ancestrali.
La birra al miele si ottiene aggiungendo il miele (della tipologia e nelle quantità stabilite dal mastro birraio) durante il processo di produzione della birra. In genere, l’aggiunta del miele viene fatta durante o dopo la fase di ebollizione, oppure durante o dopo il processo di fermentazione.
Il tipo di miele, le quantità e il momento in cui viene aggiunto alla birra, sono fattori che vanno a determinare le caratteristiche del prodotto finale, in termini di aspetto e consistenza, sapore, dolcezza e aroma.
Per produrre una birra artigianale al miele, il birraio deve conoscere molto bene le caratteristiche e le proprietà del miele utilizzato.
A seconda del tipo di birra di partenza e del tipo di miele aggiunto, si possono realizzare varie tipologie di birre al miele.
All’interno della birra, il miele dà un grande contributo nella caratterizzazione della bevanda, che può quindi diventare più o meno dolce, così come anche più o meno alcolica. Inoltre, poiché ogni miele ha peculiarità aromatiche proprie, questo va ad influire anche sui fattori di tipo organolettico che contraddistinguono il gusto della birra.
Riassumendo, quindi, le caratteristiche della birra al miele, quali: colore, consistenza, sapore e gradazione alcolica, varieranno sulla base dei seguenti fattori:
tipo di birra di partenza
tipologia di miele (millefiori, di acacia, al trifoglio…)
quantità di miele aggiunta (da cui consegue la gradazione alcolica della birra)
tipo di malto creato (da orzo, mais, grano, etc…)
eventuale aggiunta di spezie
Se aggiunto durante la bollitura, il miele innalza il tenore alcolico della birra, mentre se viene aggiunto dopo la fase di fermentazione, la birra finale è meno alcolica e più dolce.
Le birre al miele sono molto diffuse in Belgio e negli Stati Uniti. Anche in Italia cominciano ad essere un prodotto piuttosto ricercato.
Presso La Colomba Agrihouse a Zavattarello, delizioso borgo dell’Oltrepò pavese noto per il Castello Dal Verme, potete acquistare deliziose birre artigianali al miele, oltre a tanti altri prodotti locali, tutti prodotti a km0.
In particolare potrete trovare le birre artigianali realizzate grazie alla collaborazione tra l’Azienda Agricola La Colomba, che produce miele, ed il Birrificio Oltrepò, un birrificio artigianale nato nel 2014 e che dista soli 4km da La Colomba.
L’Oltrepò pavese è terra di eccellenze enogastronomiche, ed è proprio qui che Sergio e i suoi soci hanno dato vita al loro sogno, e creano birre uniche, ad alta fermentazione, strettamente legate al territorio, in modo da valorizzare materie prime della zona, provenienti da piccoli produttori locali.
Una birra doppio malto barricata, cruda non pastorizzata, al miele di castagno dei boschi di Valverde e delle terre alte dell’Oltrepò pavese.
Fatta riposare in barrique di rovere per 12 mesi, presenta un perfetto bilanciamento tra la dolcezza del miele e il sapore della castagna, arricchito da luppoli esotici e da note legnose e torbate.
La Birra Castana si è aggiudicata due volte la medaglia d’argento come Birra dell’anno nel 2015 e nel 2017 al concorso birrario italiano dedicato alle birre artigianali. Nel 2017 ha vinto uno dei tre più importanti concorsi a livello mondiale, guadagnandosi la medaglia di Bronzo al Brussels Beer Challenge 2017. È stata dichiarata Grande Birra da Slow food nell’edizione 2019 della Guida alle Birre.
Gradazione alcolica: 6,5% vol.
Una Golden Ale cruda non pastorizzata, ad alta fermentazione, che nasce dalla tipica ricetta inglese.
Dal colore dorato, è una birra fresca e leggera, adatta per il consumo estivo.
Gradazione alcolica: 4,8% vol.
Una “birra-progetto” che si basa su una ricetta con luppoli americani e sull’utilizzo di mieli particolari.
Dal gusto leggero, si presta per la stagione estiva.
Gradazione alcolica: 4,9%
Una birra Saison al miele di tarassaco e pepe, con chiusura amara ma equilibrata.
Gradazione alcolica: 5,1%
La birra al miele è un prodotto di nicchia che, a tavola, si presta per svariati abbinamenti, a seconda del tipo di miele impiegato e dei malti.
Le birre al miele si sposano divinamente coi formaggi, grazie alla felice e ben più nota accoppiata mieli-formaggi.
In questo caso, l’affinità elettiva non riguarda solo le birre al miele con i formaggi in purezza, ma anche le birre abbinate a piatti con formaggi, come i risotti mantecati e le paste ripiene.
Le birre ambrate e corpose, con l’aggiunta di miele di castagno, si sposano alla perfezione con portate importanti di carne, mentre le birre chiare, arricchite con un miele delicato, come ad esempio quello di acacia, accompagnano bene i piatti di pesce.
Se siete estimatori della birra e non l’avete mai assaggiata, dovete assolutamente provare una birra al miele. Sarà un’esperienza multisensoriale che vi sorprenderà!
Vi aspettiamo quindi a La Colomba Agrihouse a Zavattarello, per scegliere tra varie birre artigianali al miele prodotte dal Birrificio Oltrepò e tra tanti altri prodotti locali a km0.
